Storytelling: come renderlo efficace per il personal branding

da | Social media, Strategia, Visual storytelling | 0 commenti

Se ci affidassimo solo alla traduzione letterale, potremmo pensare che fare storytelling significhi semplicemente raccontare una storia.

In realtà questa tecnica di comunicazione racchiude molto di più: lo storytelling dà vita ad un evento o un’immagine tramite la potenza evocativa della narrazione.

Tutti i sensi e le percezioni del lettore devono essere coinvolti perché il metodo risulti efficace: il suo scopo ultimo consiste nel far compiere all’utente azioni programmate grazie all’immedesimazione e all’empatia suscitate dal racconto.

Altro importante obiettivo da raggiungere attraverso lo storytelling è l’awareness: creare l’immagine percepita ed aumentare la visibilità di un brand da parte del pubblico attraverso la creazione di un’identità, anche detta brand identity.

Ora che abbiamo un’idea di cosa sia, vediamo quali tecniche utilizzare per rendere efficace la tecnica dello storytelling.

Storytelling: le tecniche per renderlo efficace

Pensiamo alle fiabe che ci raccontavano quando eravamo bambini: ne restavamo profondamente affascinati e, se facciamo mente locale, ci renderemo presto conto che alcune strutture di base e alcune figure del racconto sono sempre le stesse, che si ripetono proprio perché ricoprono una funzione simbolica.

Queste figure sono definite Archetipi; i principali sono:

  • L’eroe
  • Il Mentore
  • L’avversario o antieroe
  • Il Messaggero
  • Il Guardiano della Soglia
  • Il Mutaforme
  • L’Ombra
  • L’imbroglione

Per quanto riguarda le strutture del racconto invece, vediamo sempre comparire nelle vicende dei nostri eroi elementi come la lotta, il destino, il trauma, gli aiutanti o i tesori.

Non può mancare lui, l’elemento principe di ogni storia che si rispetti: dopo tante peripezie, arriva sempre il lieto fine, cioè il raggiungimento dello scopo narrato all’inizio della storia.

Chiudendo il libro delle favole e tornando alla tecnica dello storytelling, vediamo ora come poter applicare questo metodo nella creazione dell’immagine di un consulente finanziario.

Il racconto del consulente

Raccontare il proprio vissuto professionale, elencare i titoli di studio e descrivere le prestazioni ed i servizi offerti ai clienti è un modo formale e poco efficace per presentarsi al mercato.

Basta una veloce ricerca sul web per ritrovarsi di fronte a tanti “siti fotocopia” che raccontano all’incirca le stesse cose e non aiutano certo l’utente a scegliere; ecco perché è molto importante impostare una strategia di storytelling.

Il primo passo da compiere è capire chi sono i nostri potenziali clienti e cosa potrebbe coinvolgerli; la storia che raccontiamo infatti dovrà essere strutturata in base ai loro interessi e alle loro strutture emotive.

Per ottenere uno storytelling efficace, che porti ad awareness e conversioni è importante scegliere:

  • Cosa raccontare: al nostro pubblico interesserà di più sorridere o conoscere gli ostacoli che abbiamo dovuto superare per arrivare dove siamo?
  • Come raccontare la nostra storia: impostare il tone of voice, lo stile narrativo che ci caratterizzerà in ogni comunicazione al pubblico è fondamentale per risultare credibili e coerenti.
  • Con quali mezzi divulgarla: che si tratti di social media, di portali per professionisti, di piattaforme video, di un sito internet o magari di un intervento ad un convegno, lo storydoing dovrà rispettare lo stile narrativo che contraddistingue ogni comunicazione legata al vostro personal branding, senza dimenticare le regole che governano ciascuno di questi media.
Serena Poma

Serena Poma

Copywriter, Ufficio stampa e Project Manager. Da sempre vive “tra le righe”. Il potere delle parole l’ha conquistata da subito; due lauree in comunicazione e un master in storytelling non hanno fatto altro che accrescere slancio e curiosità. Trovare le parole giuste per raccontare un’idea e far emergere un talento è ciò che la appassiona; farlo davanti a caffè amaro e muffin al cioccolato fondente è la sua personale idea di “lavoro gratificante”!

Cosa ne pensi?

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Potrebbe interessarti anche: