Se ci affidassimo solo alla traduzione letterale, potremmo pensare che fare storytelling significhi semplicemente raccontare una storia.
In realtà questa tecnica di comunicazione racchiude molto di più: lo storytelling dà vita ad un evento o un’immagine tramite la potenza evocativa della narrazione.
Tutti i sensi e le percezioni del lettore devono essere coinvolti perché il metodo risulti efficace: il suo scopo ultimo consiste nel far compiere all’utente azioni programmate grazie all’immedesimazione e all’empatia suscitate dal racconto.
Altro importante obiettivo da raggiungere attraverso lo storytelling è l’awareness: creare l’immagine percepita ed aumentare la visibilità di un brand da parte del pubblico attraverso la creazione di un’identità, anche detta brand identity.
Storytelling: perché usarlo nel personal branding
Ma perché un professionista dovrebbe decidere di metterci la faccia e iniziare a raccontare una storia ai suoi potenziali clienti?
La risposta è semplice quanto potente: per essere ricordati ed entrare nella sfera emotiva del pubblico, creando un legame che possa innescare i meccanismi di empatia ed immedesimazione.
Se ci fermiamo un attimo a pensare alle nostre giornate, simili a quelle di tutti i consumatori, il tempo per guardare l e notifiche è quello che riusciamo a ritagliarci tra un impegno e l’altro.
Dobbiamo ottimizzare il nostro tempo e proprio per questo tendiamo ad effettuare una selezione rapida tra tutti i messaggi ricevuti: tra un’offerta, una newsletter e un video che promette sconti imperdibili, quello che cattura la nostra attenzione sarà un messaggio che vada oltre la nostra razionalità.
Ecco allora che lo storytelling diventa efficace per il personal branding quando riesce ad introdursi nella vita dell’utente in modo emozionale e non invasivo, attirando il pubblico con la promessa di una narrazione interessante.
Da qui i contenuti si trasformano, diventano trame in cui condividere i propri valori e trasformare un lettore in un sostenitore del nostro brand.
Questa strategia attiverà alcune conseguenze decisamente positive:
- si innescherà un aumento in termini positivi della propria reputazione digitale ;
- i clienti verranno sempre più fidelizzati, appassionandosi alla tua narrazione;
- si arriverà ad una sempre più ampia condivisione dei tuoi contenuti, meccanismo che porterà ad un aumento delle conversioni
Come fare brand storytelling?
Abbiamo visto nelle righe precedenti che lo storytelling per il personal branding è uno strumento efficace per coinvolgere i potenziali clienti attraverso il potere della narrazione.
Ma come si fa?
Ci sono alcune caratteristiche che una strategia di storytelling per il personal brand deve avere.
Come rendere efficace questa narrazione?
- Coinvolgi: lo scopo principale di ogni contenuto deve essere quello di incuriosire e invogliare il pubblico a saperne di più;
- Dialoga: chi ti legge deve essere parte attiva della storia;
- Non mentire: riuscirai a rendere efficace la tua strategia di storytelling solo se sarai costante nel tempo; per farlo la sincerità diventa la chiave;
- Conosci il tuo pubblico: per toccare le emozioni del pubblico è importante sapere chi sono i tuoi interlocutori, cosa gli piace, in cosa sperano, quali sono i loro sogni ed obiettivi. Ecco allora che diventa fondamentale identificare il proprio target.
Per riassumere quindi, una strategia di storytelling declinata sul personal branding deve mirare a raggiungere tre obiettivi:
- Emozionare: coinvolgere con la narrazione la sfera non razionale del pubblico
- Persuadere: accompagnare il cliente a scegliere il nostro prodotto attraverso il potere della narrazione
- Rendersi memorabili: puntare a diventare iconici attraverso l’unicità dell’immaginario che si sarà riusciti a creare attraverso lo storytelling. Venire ricordati è il primo passo per essere poi ricercati da un cliente nel momento in cui si troverà ad aver bisogno dei nostri servizi professionali.
Ora che abbiamo un’idea di cosa sia e del perché è utile, vediamo quali tecniche utilizzare per rendere efficace la tecnica dello storytelling.
Storytelling: le tecniche per renderlo efficace
Pensiamo alle fiabe che ci raccontavano quando eravamo bambini: ne restavamo profondamente affascinati e, se facciamo mente locale, ci renderemo presto conto che alcune strutture di base e alcune figure del racconto sono sempre le stesse, che si ripetono proprio perché ricoprono una funzione simbolica.
Queste figure sono definite Archetipi; i principali sono:
- L’eroe
- Il Mentore
- L’avversario o antieroe
- Il Messaggero
- Il Guardiano della Soglia
- Il Mutaforme
- L’Ombra
- L’imbroglione
Per quanto riguarda le strutture del racconto invece, vediamo sempre comparire nelle vicende dei nostri eroi elementi come la lotta, il destino, il trauma, gli aiutanti o i tesori.
Non può mancare lui, l’elemento principe di ogni storia che si rispetti: dopo tante peripezie, arriva sempre il lieto fine, cioè il raggiungimento dello scopo narrato all’inizio della storia.
Chiudendo il libro delle favole e tornando alla tecnica dello storytelling, vediamo ora come poter applicare questo metodo nella creazione dell’immagine di un consulente finanziario.
Il racconto del consulente
Raccontare il proprio vissuto professionale, elencare i titoli di studio e descrivere le prestazioni ed i servizi offerti ai clienti è un modo formale e poco efficace per presentarsi al mercato.
Basta una veloce ricerca sul web per ritrovarsi di fronte a tanti “siti fotocopia” che raccontano all’incirca le stesse cose e non aiutano certo l’utente a scegliere; ecco perché è molto importante impostare una strategia di storytelling.
Il primo passo da compiere è capire chi sono i nostri potenziali clienti e cosa potrebbe coinvolgerli; la storia che raccontiamo infatti dovrà essere strutturata in base ai loro interessi e alle loro strutture emotive.
Per ottenere uno storytelling efficace, che porti ad awareness e conversioni è importante scegliere:
- Cosa raccontare: al nostro pubblico interesserà di più sorridere o conoscere gli ostacoli che abbiamo dovuto superare per arrivare dove siamo?
- Come raccontare la nostra storia: impostare il tone of voice, lo stile narrativo che ci caratterizzerà in ogni comunicazione al pubblico è fondamentale per risultare credibili e coerenti.
- Con quali mezzi divulgarla: che si tratti di social media, di portali per professionisti, di piattaforme video, di un sito internet o magari di un intervento ad un convegno, lo storydoing dovrà rispettare lo stile narrativo che contraddistingue ogni comunicazione legata al vostro personal branding, senza dimenticare le regole che governano ciascuno di questi media.
Una strategia di storytelling efficace è quella che posiziona il professionista, nella struttura della fiaba, come “aiutante”.
Ribaltare lo schema e rendere protagonista il nostro potenziale cliente significa dargli importanza, valorizzarlo e porci come validi alleati per migliorare, in modo concreto e reale, la loro qualità della vita.
Semplificare un’azione, offrire un valore aggiunto, far risparmiare tempo e denaro grazie ai servizi del professionista: queste leve, oltre a quelle che vedremo in seguito, sono le armi vincenti per creare una narrazione di successo.
Serve anche ricordare che il racconto è fatto di parole che devono essere coerenti con ciò che l’utente vede di noi.
Fare attenzione al logo, alla palette di colori che utilizziamo, ai font che scegliamo per comunicare con il nostro pubblico ma anche alle immagini che accompagnano la nostra identità professionale significa dare un’impressione di coerenza e stabilità.
Un visual storytelling curato, con rimandi e stili ripetuti, sarà la cornice perfetta per impreziosire l’identità verbale che si sta costruendo e diventerà un elemento distintivo, che ci farà riconoscere subito, “a colpo d’occhio” e ci distinguerà dalla concorrenza.
Storytelling efficace: 3 esempi di successo
Almaz – Enel Green Power
Partiamo da un brand che ha scelto di avvicinarsi al suo pubblico con uno storytelling decisamente d’impatto: stiamo parlando di Enel Green Power.
La serie di spot girati con la collaborazione di National Geographic non mostra le qualità tecniche degli impianti né le avanzate tecnologie impiegate. Lo spot racconta la storia di Almaz e del problema della carenza di energia elettrica che rende difficoltoso far nascere i bambini nell’ospedale di Wolisso in Etiopia.
Ecco un esempio di ottimo brand storytelling in cui il protagonista non è il servizio offerto (o il professionista), ma diventa l’utente, che si trova a migliorare la sua vita grazie ad Enel.
Shave, or Don’t – Harry’s
Questo brand è ancora poco conosciuto in Italia, ma i suoi prodotti per rasatura hanno conquistato il mercato in breve tempo.
Il segreto? Lo storytelling, naturalmente.
Per differenziarsi dalla concorrenza di colossi come Gilette o Wilkinson, questo brand ha scelto di proporre spot che fossero ben lontani dai trend social lanciati dai competitors degli “uomini che non devono chiedere mai”.
Si tratta di clip in cui si rappresentano scene quotidiane dell’uomo comune, con cui ci si identifica fin dai primi secondi.
The Chance – Nike
Questo spot fa leva sull’orgoglio e sul percorso di vita che ognuno di noi si è trovato ad affrontare.
Senza dubbio avere Spike Lee come narratore aiuta, però in pochi secondi Nike racchiude quanto di più potente possa esserci per avere un personal branding di successo: puntare sulle emozioni.
Empatizzare con ciò che si sta vedendo significa superare quel filtro di diffidenza che ciascuno di noi prova quando si trova davanti alla proposta di acquisto di un prodotto, un servizio o addirittura un professionista.
Affidarsi a qualcuno significa prima di tutto considerarlo autorevole e affidabile, ma anche vicino ai valori in cui crediamo.
Se con il racconto della nostra storia riusciamo a catturare l’attenzione superando la razionalità e parlando alle emozioni del pubblico, allora avremo ottenuto uno storytelling efficace.
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