Sai raccontare con le immagini? Il visual storytelling sui social e gli errori da non fare

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La mente umana è fortemente attratta dalle immagini e noi possiamo utilizzarle nella nostra strategia di marketing nell’ambito del visual storytelling. Vediamo cos’è, come utilizzarlo sui social e gli errori da non fare.

Cos’è il visual storytelling

Una delle regole principali dello storytelling è parlare per immagini.

Lo storytelling visivo coinvolge i clienti attraverso le immagini ed è un modo diverso di avvicinarli, empatizzando con loro e creando una relazione di fiducia solida e duratura nel tempo.

È una tecnica molto utilizzata sia online che offline, la mente umana infatti tende a ricordare molto più facilmente le immagini che un testo scritto, e può essere utilizzata anche nel digital marketing sui social, per promuovere il proprio brand e raccontarlo con uno sguardo diverso.

Gli strumenti per lo storytelling marketing visivo sui social

Post singoli, caroselli, video, reel, storie, il marketing visivo sui social ha molteplici strumenti di cui servirsi, da declinare in diversi formati come:

  • Foto;
  • Video;
  • Grafiche;
  • Infografiche;
  • Meme;
  • Gif.

Nell’ambito di un piano di comunicazione, il loro utilizzo dipende dallo scopo della comunicazione, informativo, d’intrattenimento, di vendita, dal tone of voice e più in generale dalla brand personality dell’azienda.

Gli errori più comuni nel visual storytelling marketing

Utilizzare immagini, foto, grafiche e video sui social sembra semplice e alla portata di tutti, ma gli errori per un’azienda sono dietro l’angolo. Vediamo i più comuni.

Non avere un obiettivo da cui partire

Per fare visual storytelling non basta postare una foto o realizzare una grafica accattivante.

Come abbiamo accennato, esattamente come i testi, anche le immagini devono avere un loro obiettivo, comunicare qualcosa ai clienti e portarli a provare un’emozione o compiere una determinata azione.

Non conoscere il target e il contesto di riferimento

Conoscere il proprio target e il contesto in cui si lavora è fondamentale per scegliere le immagini migliori con cui comunicare la propria attività.

Il rischio altrimenti è quello di ottenere il risultato opposto a quello desiderato, come nel caso di Layla Cosmetics, il cui spot dedicato al mascara allungante è stato censurato per razzismo e lesioni alla dignità della persona.

Pensare di poter fare tutto in autonomia

Online esistono tantissimi software, un esempio su tutti Canva, che permettono di modificare le immagini e di realizzare grafiche anche senza esperienza basandosi su modelli preimpostati, insieme a siti gratuiti da cui scaricare immagini di stock.

Strumenti che senza dubbio semplificano la vita, ma sono davvero così efficaci?

In realtà scegliere foto stock che tutti possono usare o modelli di grafiche non personalizzate aumentano il rischio di creare una comunicazione piatta e inefficace, omologata a quella di tutti gli altri profili social.

Per evitarlo e avere una comunicazione visiva personalizzata e subito riconoscibile, il consiglio è quello di affidarsi a grafici, con cui lavorare per:

  • Definire un’identità visiva, ovvero logo, font, colori del brand e stile delle immagini da utilizzare sui diversi canali;
  • Creare grafiche e modelli personalizzati con cui comunicare ai clienti.

Non raccontare una storia

Lo svantaggio di utilizzare troppo immagini di stock o modelli preformati senza un minimo di personalizzazione, oltre a quello di non essere riconoscibili, è anche quello di non raccontare davvero una storia che ha te e il tuo brand come protagonisti.

Meglio quindi optare per immagini in cui ci sei tu, il tuo prodotto o la tua azienda, che rendono ancora più personale la comunicazione e avvicinano i clienti.

Giada Corneli

Giada Corneli

Content writer e consulente di comunicazione. La scrittura la accompagna da sempre, come passione e come lavoro. Insieme a lei potrai trovare il tuo personalissimo modo di comunicare e mettere in evidenza il tuo stile e tutto quello che rende speciale il tuo lavoro.

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