Personal branding per imprenditori: come rendere autorevole l’azienda con la propria reputazione

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Diventare il volto e la voce della propria attività è un passaggio vissuto spesso con timore; soprattutto nei primi tentativi, i contenuti pubblicati potrebbero non essere del tutto efficaci.

Eppure metterci la faccia è essenziale per arrivare al proprio pubblico con un’immagine autorevole e percepita come reale.
Fare personal branding per un imprenditore è fondamentale sia per la propria reputazione digitale, sia per riuscire a distinguersi dalla concorrenza grazie alla forza della propria narrazione personale.

Personal branding per imprenditori: il mito di Clio

Facciamo un salto indietro nel tempo e arriviamo nell’Antica Grecia.

Una delle Muse più venerate era Clio, colei che narrava agli dei le gesta degli eroi terreni in modo tale che essi potessero ottenere la loro benedizione.

Clio però, prima di portare le storie al cospetto dell’Olimpo, pretendeva di ascoltare le gesta da narrare dalla bocca dei diretti interessati.
Già da questo mito si intuisce quanto il personal branding sia indispensabile: solo chi sa cosa sta facendo ogni giorno per la sua vita o attività saprà raccontarlo nel migliore dei modi.

Restiamo tra le pagine dei libri di storia: se pensiamo a Napoleone o Cesare, non possiamo non associare questi grandi personaggi ai loro diari.

Anche Dante ne teneva uno, ma non per confidare tra sé e sé l’andamento delle proprie giornate, bensì per lasciare al mondo e ai posteri la narrazione quotidiana delle proprie gesta.

Tornando al presente, si può intuire come il personal branding sia uno strumento davvero potente per distinguersi dalla concorrenza e aprire un dialogo che venga percepito come aperto, sincero e personale dai potenziali clienti.

Come raccontare la propria storia? Dal modello alla personalizzazione

Il primo passo utile per raccontare la propria storia di imprenditore è cercare un modello a cui ispirarsi, analizzarne le comunicazioni e le diverse sfaccettature dello storytelling proposto per ciascun canale utilizzato.

Il secondo step è costituito dall’ imitazione: questo non significa certo copiare pedissequamente contenuti e strumenti utilizzati da altri; il vero significato di questa fase sta tutto nell’iniziare a pubblicare seguendo un modello già impostato.

Questa strategia di personal branding non solo aiuterà chi non l’ha mai fatto a muovere i primi passi nel mondo del web, ma potrà stemperare le difficoltà che potrebbero insorgere nel parlare ad un microfono o mettersi davanti ad una telecamera o un obiettivo.

Quando si avrà poi una certa confidenza con gli strumenti e si saranno misurati i primi risultati, ecco che si potrà passare al terzo passo: la personalizzazione dei contenuti.

Qui ci si mette in gioco a tutto tondo e si sperimenta davvero la propria comunicazione personale con il pubblico.

Personal branding e paura di esporsi: storytelling e strategia sono la soluzione

Partiamo da un punto cardine che ciascuno di noi dovrebbe tenere sempre ben presente non solo quando si tratta di personal branding: non si può piacere a tutti.

Ecco allora perché diventa molto importante cercare di capire quali siano i canali utilizzati dai potenziali clienti o comunque da coloro che potrebbero essere interessati ad ascoltare la storia che si vuole raccontare.

Lo storytelling è lo strumento giusto per iniziare a fare personal branding.

Ecco le tre macrocategorie da seguire:

1. contenuti per il proprio pubblico: raccontare perché i propri prodotto o servizio può essere utile, diffondere informazioni.
2. contenuti per connettere: contenuti empatici, aneddoti personali e intimi che creino un legame emotivo
3. contenuti per radicarsi: raccontare risultati, solidità e crescita, al fine di essere percepiti come stabili.

Vuoi raccontare la tua storia?

Siamo qui per aiutarti a diffondere la tua impresa.

Serena Poma

Serena Poma

Copywriter, Ufficio stampa e Project Manager. Da sempre vive “tra le righe”. Il potere delle parole l’ha conquistata da subito; due lauree in comunicazione e un master in storytelling non hanno fatto altro che accrescere slancio e curiosità. Trovare le parole giuste per raccontare un’idea e far emergere un talento è ciò che la appassiona; farlo davanti a caffè amaro e muffin al cioccolato fondente è la sua personale idea di “lavoro gratificante”!

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