Non puoi piacere a tutti: scegli a chi raccontare la tua storia

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Lo storytelling aziendale, per quanto sia una tecnica persuasiva ed in continua evoluzione che si pone come scopo ultimo quello di far conoscere un brand ed aumentare le vendite, si basa su un concetto quasi ancestrale: farsi ascoltare dal proprio pubblico.

La potenza del racconto è racchiusa in milioni di anni della storia dell’uomo: fin dall’antichità ci si riuniva in gruppi per ascoltare le storie della tradizione; ogni tipologia di sapere veniva tramandata oralmente, di generazione in generazione.

Trova le persone giuste

Ogni tipo di racconto, dalle fiabe alle leggende, fino ad arrivare ai giorni nostri con lo storytelling ed il racconto di un marchio è costruito per essere narrato ad una certa tipologia di persone.

Solo nel momento in cui qualcuno si dimostra coinvolto ed interessato nell’ascoltare un racconto assume lo status di pubblico.

Saper individuare e conoscere il pubblico dei nostri potenziali clienti, anche definiti buyer personas, è il primo passo per strutturare uno storytelling efficace.

Raccontare e raccontarsi, anche attraverso le immagini, conoscendo già quali siano gli interessi e le passioni di chi ci ascolterà gioca un ruolo fondamentale per strutturare tono di voce, linguaggio e valori da veicolare.

Una volta definito il target è importante coinvolgerlo e creare valore aggiunto: ci si aprirà così al proprio pubblico esprimendo valori e visioni del mondo con cui si possa identificare.

Facciamo un esempio pratico:

per pubblicizzare un orologio sportivo si dovranno definire elementi del racconto differenti se si decide di rivolgersi ad un pubblico di ricchi uomini d’affari che ci tengono a far vedere che sono ancora atletici o se si sceglie come target di riferimento un giovane uomo, magari neolaureato, che vuole sfoggiare un bell’oggetto senza rinunciare a sfruttarne le caratteristiche tecniche per fare sport.

Scegliere a chi raccontare la propria storia significa fidelizzare quel determinato tipo di utenza e trasformarla da semplice consumatore a sostenitore del marchio e del prodotto.

Non puoi accontentare tutti: per chi è il tuo storytelling?

Scoprire chi sono le buyer personas che meglio recepiscano e possano identificarsi con il proprio storytelling aziendale a volte fa paura.

Alcuni imprenditori credono che concentrarsi solo su qualcuno significhi “lasciare fuori” tutto il resto del mercato.

In realtà non è così: solo il nostro target di riferimento sarà quello che realmente comprerà i nostri prodotti.

Cercare di piacere a tutti significherebbe raccontare storie vuote, senza valori o visioni del mondo precise; questo porterebbe a disperdere ogni tipo di potenzialità e creare un brand in cui nessuno si potrà riconoscere.

Identificare il target significa moderare e strutturare ogni ambito del proprio brand in base a quel determinato linguaggio: le persone non acquistano più solo un prodotto o un servizio ma sono disposte a spendere solo nel momento in cui hanno la sensazione di acquistare un valore, un’esperienza che li arricchisce e che gli appartiene.

Esaudire un desiderio profondo, attivare ricordi ed emozioni, far vivere un sogno o migliorarsi sotto l’aspetto umano: queste sono le vere leve su cui strutturare ogni sfumatura dello storytelling aziendale e questi saranno gli elementi quasi inconsci che spingeranno il nostro target di riferimento ad acquistare proprio il nostro prodotto.

Vuoi raccontare la tua storia?

Siamo qui per aiutarti a diffondere la tua impresa.

Serena Poma

Serena Poma

Copywriter, Ufficio stampa e Project Manager. Da sempre vive “tra le righe”. Il potere delle parole l’ha conquistata da subito; due lauree in comunicazione e un master in storytelling non hanno fatto altro che accrescere slancio e curiosità. Trovare le parole giuste per raccontare un’idea e far emergere un talento è ciò che la appassiona; farlo davanti a caffè amaro e muffin al cioccolato fondente è la sua personale idea di “lavoro gratificante”!

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