Che lo storytelling sia la più naturale e antica forma di comunicazione e che non si tratti di un semplice racconto di storielle è ormai ben chiaro. Questa tecnica aiuta a costruire una narrazione avvincente e a persuadere chi abbiamo di fronte a compiere delle azioni. D’altronde l’essere umano, da sempre, è incuriosito dalle storie altrui ed è forse per questo motivo che aziende e organizzazioni stanno sfruttando al massimo le sue potenzialità.
Ciò che si sottovaluta più spesso, però, è l’importanza che ha la voce all’interno del racconto.
Se ci pensiamo, questa è il primo strumento di comunicazione che impariamo, il primo che trasferisce informazioni e che può suscitare in chi la ascolta relax, agitazione e alcune volte anche rabbia. Di un personaggio cinematografico ricordiamo il doppiaggio, di uno speaker radiofonico idealizziamo la fisicità attraverso l’ascolto della sua voce e di un formatore siamo attratti dal carisma del tono.
Fare storytelling significa coinvolgere e portare all’interno della propria realtà il cliente sfruttando tutti e 5 i sensi, di cui uno è proprio l’udito.
In questo, il podcast può correre in aiuto
La sua efficacia nella narrazione di impresa risiede nel fatto che, a differenza di un’immagine o di uno spot televisivo, il podcast ti parla direttamente nelle orecchie e la voce viene mescolata alla musica, agli effetti sonori o ai rumori del mondo che racconta, creando una sorta di film in cui è la creatività dell’utente a delineare un’immagine personale e unica.
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